Con il voto a tarda sera arrivato in Senato, il 19 gennaio, si è chiusaper il premier Giuseppe Conte e l'esecutivo. Al contempo, però, si è aperta la difficile composizione della , con le dimissioni delle ministre di Italia Viva la scorsa settimana. Dopo aver ottenuto il disco verde alla Camera con 321 sì, il Presidente del Consiglio con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti.rendendo così difficile la governabilità. Conte in un tweet ha però già indicato la strada che intende seguire: "Il governo ha la fiducia, rendiamo più solida la maggioranza". La partita del premier rimane comunque in salita. Fra le sue prime mosse potrebbe esserci quella di per fare il punto. E non si esclude che Conte vada già oggi. Lì potrà comunicare la volontà di rafforzare la maggioranza al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. nelle mani di Conte è quindi quella di provare ad andare avanti, sperando di sottrarre qualche altro senatore a FI e IV, e mettere così insieme una nuova area politica che gli permetterebbe di parlare di Se Conte non riesce a trovare l'appoggio di una forza politica dovrà affidarsi a che però in qualsiasi momento possono cambiare idea.L’altra opzione è, che però si è già dichiarata all'opposizione dopo il voto in Senato in cui i suoi senatori si sono astenuti.Conte sarebbe comunque determinato a chiudere la partita della verifica. Tanti, infatti, i nodi ancora da sciogliere: dal ministero dell'Agricoltura a quello della Famiglia, passando per la delega dei servizi da esercitare fino, soprattutto, all'azione del governo da rilanciare con un nuovo patto di legislatura, a partire dal Recovery plan.Sul piatto anche l'opzione del con cui si aprirebbe una trattativa lunga con i partiti. A quel punto sarebbero molte le caselle del governo a entrare in discussione.Intanto, dopo il voto a palazzo Madama serra le fila. "Conte non ha una maggioranza solida in grado di guidare il Paese. Al Senato è in piedi solo grazie a transfughi e i senatori a vita: siamo pronti ad andare hanno fatto sapere Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
#byomar
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