Arriverà, nei prossimi anni, ora la sua diffusione è stata rallentata dalla pandemia, ma quando sarà qui tra noi diventerà un elemento estremamente importante attorno a cui girerà un po’ tutta l’economia digitale. Quando saremo connessi in 5G probabilmente lo stesso wi-fi finirà in soffitta, perché avremo una connessione migliore di quella di casa. Vedremo cambiamenti negli uffici, se parte della settimana lavorativa la passeremo a casa. Da sempre come studenti siamo abituati ad andare nella nostre aule, ma se ora la presenza non sarà più al 100% durante la settimana, anche qui si potranno ottimizzare gli spazi.
Ci saranno più classi condivise, opportunamente sanificate, e tutta la scuola sarà gestita diversamente. Così da usarlo a scuola ma anche a casa. Dove le lezioni online dovranno essere differenti da quelle in presenza, non una mera trasposizione come accade ora. Servirà sviluppare software molto diversi, sfruttando anche contenuti e persone esterne da portare digitalmente dentro la scuola.
Assolutamente sì, credo infatti sia fondamentale tornare a fare le cose di persona, diamo stati costretti al digitale ma se fatto di persona, ogni compito, ha un’efficienza del tutto diversa. Ma abbiamo anche scoperto al contrario che alcune cose se fatte da casa, in rete, funzionano anche meglio. Abbiamo imparato a ottimizzare grazie al digitale, sotto diversi aspetti. Ora siamo dunque capaci di distinguere cosa è meglio fare in presenza e cosa invece possiamo fare a distanza.
Detto questo, sono convinto che sotto al 70% di lavoro e studio in presenza non si dovrebbe andare. Lo trovo anzi già un limite, diciamo che a distanza non dovremmo mai stare più di un giorno o due alla settimana.
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